“Finché si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo.”
Cesare Pavese
Scoprire di vivere nella festa della Madonna delle galline la passione nel ballo, sentirlo nel cuore, che parte dal profondo da qualcosa che pensavi di non avere cioè la passione per quella musica trascinante e coinvolgente che ti accende di emozione nei tuoi cinque sensi, cioè ti spinge a seguire con gli occhi la processione e coriandoli che cadono come neve dai palazzi, con l’orecchio ascoltare i fuochi mentre questa si avvicina , con le nacchere a provare i rumori per essere una cosa con gli altri, con la lingua a cantare anche se non lo sai fare ma ci provi e infine a provare con il palato i tagliolinio e i carciofi innaffiati da un pò di vino. Questa è la festa della Madonna delle Galline, celebrata ormai da quattro secoli, nasce dalla leggenda che racconta di alcune galline che raspando, riportarono alla luce una tela seicentesca con il volto della Vergine. Dopo questo ritrovamento ritenuto miracoloso si costruì una chiesa dedicata, oggi Santuario Mariano, che conserva la statua della Madonna che in questa giornata esce in processione, attorniata da volatili di ogni specie – gallinelle, papere, pavoni- che, nonostante il frastuono dei botti e delle tamorre che accompagnano e attendono in festa il corteo, “per miracolo” rimangono immobili, forse attoniti, ai suoi piedi. La processione è molto lunga, si dice infatti che “ la maronna esce ‘e nove e s’arritira a calata ‘ell’ora». Rientrerà infatti al tramonto per celebrare la messa nel piazzale antistante la chiesa, dopo aver percorso i quartieri del paese e campagne limitrofe per portare la sua benedizione, e aver omaggiato i Toselli del paese (cortili) , addobbati a festa con creatività e devozione,ognuno con una sua storia e un autore protagonista. In alcuni di questi toselli a volte si improvvisa musica o vengono allestiti posti di ristoro con le specialità del luogo : fettuccine, carciofi alla brace, panini con salsicce e friarelli, dolci e un buon bicchiere di vino… Intanto tutto il paese è festa attraverso il rito della tamurriata, con un crescendo di folla e di energia di ora in ora. Nella Villa Comunale, il luogo clou, nascono , si accendono, muoiono e rinascono continuamente cerchi di musica e di danza: tutto il parco è un palcoscenico, non c’è distinzione tra chi suona, danza o guarda, è come un serpentone che si muove, si ferma, si sposta al suono incessante della tamorra, delle castagnette … e dei botti che accompagnano il corteo della Madonna e che al calar del sole illuminano il cielo di tanti colori. Tanti i simboli che vanno a caratterizzare questa festa, dalle galline simbolo della terra, alla tamurriata danza della libertà e della vitalità. Attraverso il suo ritmo si riportano in vita riti antichi e pagani legati alla terra e alla voglia di rinnovamento, in concomitanza con l’arrivo della primavera. Ultimo atto di devozione la consegna in Chiesa , il giorno dopo, delle tamorre, quale sentito omaggio alla Madonna.