L’Interno
L´interno, a croce latina, si presenta ad una sola navata con 4 cappelle laterali dedicate a san Gerardo Maiella, san Clemente M. Hofbauer, san Giuseppe e alla Madonna del Rosario. La statua di quest´ultima è rivestita con il prezioso abito da sposa di Maria Cristina di Savoia, regina delle due Sicilie, che lei stessa donò devotamente. Dal 1930 al 1933 furono eseguiti lavori di restauro e di decorazione sotto la direzione di Gino Chierici. L´intera basilica venne interamente rivestita di marmi pregiati e la cupola fu affrescata da Paolo Vetri con la raffigurazione di sant´Alfonso attorniato da angeli, santi e beati, nell´atto di protendersi verso il Redentore e la Vergine Maria.
I quattro peducci rappresentano le virtù della spiritualità alfonsiana: Povertà, Orazione, Castità e Mansuetudine. Le vetrate artistiche riportano immagini di santi e beati dell´Istituto Redentorista fondato dallo stesso sant´Alfonso. L´altare centrale, innalzato nel 1883 con marmi provenienti dalla Reggia di Caserta, è sormontato dalla pala raffigurante san Michele Arcangelo. I due altari laterali in marmi commessi sono dedicati al Cuore Eucaristico di Gesù e alla Madonna del Perpetuo Soccorso. Quest´ultimo proviene dal primitivo oratorio e lo stesso sant´Alfonso vi ha celebrato l´Eucarestia. A sinistra dell´abside si apre la Cappella del santo, iniziata nel 1821 sotto il patrocinio del re Ferdinando II di borbone e restaurata nel 1933-34 dal Chierici, che l´abbellì di pregiati marmi. L´altare in marmi policromi racchiude nella parte inferiore l´urna del santo, realizzata in argento con la fusione di oggetti preziosi donati dai fedeli Le reliquie, disposte anatomicamente su un carrello d´argento, sono sormontate dalla statua lignea del santo, eseguita dall´artista napoletano Antonio Lebbro
Museo Alfonsiano
Annessa alla Basilica è la Casa religiosa dei Redentoristi in cui sono ospitati il museo Alfonsiano e la Pinacoteca.
Il museo, inaugurato nel 1990 da papa Giovanni Paolo II, raccoglie in un itinerario agevole e coerente tutti i ricordi del santo, disposti ordinatamente negli stessi ambienti da lui abitati e permette al visitatore di ripercorrere la sua vita , dalla giovinezza all´estrema vecchiaia.
Il clavicembalo su cui compose il celebre canto “Tu scendi dalle stelle”, il presepe in ceramica di Capodimonte, alcuni dipinti della scuola napoletana, riportano alla formazione culturale del santo nella vivace Napoli settecentesca. L´essenzialità e l´austerità dell´arredo, gli indumenti, le vesti liturgiche, gli strumenti di penitenza, i manoscritti, i libri, sono reale testimonianza del suo rigoroso impegno morale e del suo spirito di umiltà e di sacrificio. Infine, il bastone, la sedia a due ruote e la maschera di cera attestano le penose sofferenze degli ultimi anni di vita fino alla morte.
Pinacoteca di S.Alfonso
La Pinacoteca, inaugurata nel 1996, raccoglie circa 100 dipinti per lo più di carattere sacro, tra cui numerosi ritratti del santo.
Di particolare interesse alcune opere del XVI secolo la Madonna con Bambino di Decio Tramontano; L´Annunciazione e la Madonna del Rosario del fiammingo Teodoro d´Errico; Gesù coronato di spine attribuito a Polidoro di Caravaggio. Non mancano esempi pregevoli della scuola napoletana del ´700, tra cui l´Adorazione del Bambino di Antonio Sarnelli e due grandi tele raffiguranti La nascita della Vergine e La nascita di San Giovani Battista, attualmente in deposito nel coro della Basilica proprio per le loro grandi dimensioni.
Biblioteca della Basilica Sant’Alfonso La biblioteca storica dei Padri Redentoristi fu fondata nel 1748 dallo stesso Sant´Alfonso, vero amante del libro e della cultura e autore lui stesso di circa 120 opere.
Oggi raccoglie circa 50.000 volumi Particolarmente interessante è il fondo antico, che comprende migliaia di testi a partire dal XV secolo, in cui è ben documentata la cultura religiosa, umanistica e scientifica.
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